YouTube blocca gli account a favore del jailbreak?

RazorianFly riporta la notizia secondo cui un utente di YouTube avrebbe visto i suoi video rimossi dal sito e il suo account chiuso a seguito dell’utilizzo di Jailbreak su iPhone, iPod touch ed iPad.

La censura di Street View in Germania non funziona su iOS

Google sta passando momenti spiacevoli in Germania. La compagnia di Mountain View è stata costretta a oscurare le case dalle proprie immagini di Street View, con la promessa di cancellare il file originale. Pare, però, che dal proprio iPhone, iPod touch o iPad sia possibile accedere alle immagini non censurate degli edifici.

“Gay”: parola vietata nelle descrizioni delle app?

Stando a quanto riportato da iPhone Download Blog, Apple avrebbe cominciato a censurare la parola gay nelle descrizioni delle App su App Store. La notizia arriva da uno sviluppatore che, provando a sottomettere la sua app Gay Men’s Social Network ad Apple è stata rifiutata:

Apple brevetta la censura degli SMS

Certo non sarà importante quanto il brevetto sul multitouch di cui vi abbiamo dato un’anteprima ieri, ma anche questa proprietà intellettuale potrebbe avere interessanti risvolti per il futuro degli iPhone user.

Policies di accettazione della app: Greatest Hits

Ora che abbiamo avuto modo di leggerle con più calma, vediamo le greatest hits delle nuove policies di Apple per l’accettazione (o il rifiuto) delle app sottomesse tramite iTunes Connect al team di censori di Cupertino.

iPhone porta Apple alle stelle e poi alle stalle

Se pensiamo al passato, difficilmente riusciremo a ricordare un momento storico in cui Apple non fosse l’azienda più cool del pianeta.

Fin dai suoi esordi fece le cose alla grande con la presentazione -durante il Super Bowl del 1984– del primo Machintosh.

Poi nel 2001 fu la volta di iPod, una nuova rivoluzione che precedeva di qualche anno forse la più grande mai avvenuta a Cupertino: era l’estate 2007 e nasceva  iPhone.

Krapps: proibizionismo e pipì in bottiglia

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Per proibizionismo, storicamente parlando, s’intende il periodo fra il 1919 ed il 1933 in cui negli USA venne sancito il bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool.

Per quanto mi riguarda, il dubbio sull’opportunità del proibizionismo è solo etico.

Mentre in termini di efficienza, i fatti ne dimostrano il fallimento in tutti i campi: non frena il consumo di droghe (in costante crescita), non riesce ad imbavagliare internet nei regimi che lo  temono e non argina la pirateria audio/video che anzi cresce ovunque.

Sesso, bugie e video streaming

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In Italia si dice “fatta la legge trovato l’inganno“, riferendosi a coloro che riescono, furbescamente, a eludere i doveri previsti dalle leggi.

Si parla invece di “malafede” nel caso di chi agisca in modo formalmente corretto, sebbene mascherando le proprie intenzioni in modo da non far trapelare gli obiettivi che realmente persegue.

Possiamo osservare la sinergia di queste due comportamenti deviati nel risultato effettivo della censura che -qualche mese fa- Apple ha applicato ad App Store.

Il mistero della scomparsa di Line2 App

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Line2 App era entrata in App Store lo scorso autunno, proprio mentre negli Stati Uniti dilagavano le proteste e lamentele degli utenti iPhone abbonati con A&AT per le continue cadute di connessione durante le normali chiamate.

In pratica, agli utenti del Melafononino, AT&T stava dando un servizio peggiore di quello fornito ai propretari di altri modelli di telefono.

Line2 App è stata tra le prime in USA a fornire la possibilità di fare  chiamate VoIP sia tramite WiFi che 3G, ma lo straordinario risultato di vendite è dovuto soprattutto alla semplicità con la quale permette agli utenti di gestire in pratica due numeri distinti, uno tradizionale e uno vi internet permettendo -di fatto- di non utilizzare affatto le chiamate GSM e trasferendo “over IP” tutte le funzionalità di iPhone.

Nessuna sezione sexy in App Store

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Avviso a tutti i possessori di iPhone e iPod touch: è tempo di mettere da parte gli istinti pruriginosi perché sembra che Apple non abbia proprio intenzione di creare una categoria apposita per le App sexy. Dopo le polemiche riguardanti l’intervento di censura che ha rimosso più di 5000 titoli considerati troppo osè in quel di Cupertino, nella giornata di ieri era girata una voce che sosteneva che Apple volesse aprire una sezione apposita in App Store.

Quella sporca decina, censurata

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Dove c’è internet c’è il porno. E’ sempre così ed era ovvio che accadesse anche per iPhone. Una marea di applicazioni dedicate agli adulti ha lentamente  e silenziosamente invaso l’App Store facendo esplorare ai volenti o nolenti utenti Apple  il mondo dell’X-rated. Fino a costringere Cupertino a fare marcia in dietro.

E cosi, nel giro di qualche giorno, è  partita la censura che ha interessato tra le 4 e le 5000 applicazioni piccanti, molte delle quali presenti nelle classifiche delle più scaricate.

Anche Daisy Mae’s Alien Buffet torna in App Store dopo la censura

Daisy Mae's Alien Buffet

Dopo la “censura selvaggia” applicata da Apple a più di 5000 titoli presenti in App Store è tempo di spiegazioni e di ripensamenti. Ecco che oltre al rientro di una App che non faceva nulla di scabroso se non mettere in mostra alcuni costumi da bagno, torna in App Store anche Daisy Mae’s Alien Buffet per iPhone e iPod touch [link iTunes].

Un gioco di tipo survival in cui la protagonista è una ragazza che, in abiti succinti, è chiamata a farsi largo tra centinaia di nemici. Nulla di osceno: solo un jeans un po’ stretto e forse un costume da bagno di qualche taglia in meno rispetto a quella più confortevole.

Simply Beach torna in App Store: Apple ci ha ripensato

Simply Beach

Tra le migliaia di applicazioni bollate da Apple come “App sexy” e rimosse in fretta e furia da App store se ne trova qualcuna che è stata male interpretata. Una di queste è sicuramente Simply Beach per iPhone e iPod touch [link iTunes] che, come potete vedere con i vostri occhi, non è altro che la vetrina virtuale di uno store di costumi da bagno.

Simply Beach, che è stata rimossa venerdì da App Store in quanto considerata da bollino rosso, ora è tornata giustamente disponibile nelle store. Increduli di quanto è accaduto sono gli sviluppatori che a AppleInsider hanno dichiarato di non aver ricevuto da parte di Apple la minima comunicazione riguardo all’accaduto (“Neither I, or my customer have received any communication from Apple”).

App Sexy: Apple ripristina la censura su App Store

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Emergono nuovi dati in merito al nuovo approccio della Apple riguardo alle applicazioni sexy presenti su App Store. Infatti il problema non riguarderebbe solo la rimozione di Wobble iBoobs, ma tra le 4000 e le 5000 applicazioni, a seconda delle fonti.

Infatti lo sviluppatore di Wooble iBoobs, ChilliFresh, afferma di aver avuto una risposta da Apple in merito alla rimozione della sua applicazione in cui gli viene spiegato che, oltre alla sua, sarebbero state rimosse altre 5000 applicazioni ritenute inopportune.

App Store: la censura colpisce ancora

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La censura di Apple in App Store torna a fare parlare di sé e, permettetemi, questa volta la motivazione appare un tantino ridicola. Apple, infatti, avrebbe chiesto allo sviluppatore di “Flash of Genius: SAT Vocab 2.2” [link iTunes] la rimozione di un testo “inneggiante all’OS di Google” all’interno dell’applicazione. Nulla di scabroso, politicamente scorretto o altro: solo una menzione del fatto che tale App era stata finalista ad un concorso per sviluppatori di Android (Finalist in Google’s Android Developer’s Challenge).

Google Voice rifiutata da App Store, ecco come reagisce la concorrenza

google_voice_mobile_iphone_appCome forse già sapete, l’applicazione Google Voice è stata rifiutata da App Store, con essa anche le applicazioni surrogate che svolgevano funzioni simili come Voice Central e GV Mobile.

Per ora non sappiamo quale sarà la strategia di Google per fronteggiare questo inconveniente, l’applicazione ufficiale di Google rimane nello stato di “ibernazione” in attesa di sapere se sarà approvata o meno, nel frattempo però Voice Central e GV Mobile hanno deciso di ritentare e fare uscire le applicazioni in due forme diverse.

Molinker Inc. torna su App Store sotto un’altro nome

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La sviluppatore cinese Molinker torna a far parlar di sé, ma sotto u altro pseudonimo: ShiningWorks. Molinker, che quest’anno si è visto bannare oltre 1000 applicazioni da App Store per via di false recensioni a 5 stelle auto assegnatesi, è tornato sul mercato delle applicazioni per i dispositivi Apple con ben 23 prodotti, molti dei quali sono semplicemente dei restyling delle vecchie applicazioni che gli erano state bannate.

Le applicazioni rilanciate sul mercato non sembrano essere nulla di speciale, tranne l’applicazione “R & B”, ma pare che lo sviluppatore non abbia perso il vizio perché alcuni utenti hanno notato infatti che in una delle applicazioni pubblicate dal prezzo di 0,99$ è già apparsa una valutazione a 5 stelle, molto probabilmente assegnata ancora dallo sviluppatore stesso.

Phil Schiller difende il metodo di approvazione delle App

App Store

È stato aspramente criticato per quanto riguarda il metodo di approvazione dei contenuti,  ci sono state petizioni al riguardo e sviluppatori famosi o meno hanno deciso di abbandonarlo, per un motivo o per l’altro.

Di cosa stiamo parlando? Di App Store e del metodo di approvazione dei programmi da parte di Apple.
In sua difesa è sceso oggi in campo Phil Schiller, vice presidente del product marketing della società di Cupertino, affermando ciò dalle pagine della versione online di Businessweek