Sesso, bugie e video streaming

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In Italia si dice “fatta la legge trovato l’inganno“, riferendosi a coloro che riescono, furbescamente, a eludere i doveri previsti dalle leggi.

Si parla invece di “malafede” nel caso di chi agisca in modo formalmente corretto, sebbene mascherando le proprie intenzioni in modo da non far trapelare gli obiettivi che realmente persegue.

Possiamo osservare la sinergia di queste due comportamenti deviati nel risultato effettivo della censura che -qualche mese fa- Apple ha applicato ad App Store.

Fermo rimanendo che io sono dalla parte della libertà d’espressione e quindi contrario a qualsiasi tipo di epurazione dei contenuti che non vadano contro la dignità dell’uomo, rimane il fatto che le applicazioni sesso-relative sono tornate ad essere impetuosamente tante.

Ora ad alzare il tiro ci si mette anche AdultSpot.com , sito specializzato in oggettistica e video streaming che promette di portare i propri servizi su iPhone entro il primo di maggio.

Perché tanta ipocrisia da Apple? O era solo una mossa pubblicitaria per spingere il business?

Buon divertimento!

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