Apple: il futuro della rete

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Jonny Evans su Computerworld fa una interessante analisi di FaceTime e del perché questo rappresenti il futuro in rete per Apple.

Sottolineando come sia evidente che sia Ping che MobileMe dimostrino come il futuro di Apple non sia votato (in maniera decisiva) vero il social network, Evans ritiene che il futuro che Apple vede è lo stesso che 10 anni fa la spingeva a mettere quella celebre i davanti alla parola Mac per creare un computer che ruotasse e fosse l’accesso al web.

I piani futuri di Apple dimostrano che l’azienda di Cupertino crede ancora nella rete, ma non in Internet. Il servizio musicale in streaming che prima o poi arriverà e FaceTime sono l’esempio lampante di come il network che Apple vuole venga usato è il suo network. FaceTime viene gestito dai server Apple, il servizio di musica in streaming sarà gestito dalla ex Lala Music ad Apple per inviare musica live ai dispositivi mobili (e fissi).

In questo modo il sistema chiuso di Apple consente di dimostrare ancora una volta la sua forza: la semplicità di utilizzo. FaceTime su iPhone 4, ad esempio, non richiede alcuna impostazione da parte deludente.

Con Mac e Windows presto pedine di FaceTime, e un nuovo modello di iPad, che pare scontato vanterà una fotocamera frontale, il futuro del network di Apple ha sede a Cupertino.

E se poi FaceTime dovesse (come è probabile, visto che è uno standard open) arrivare anche su Windows Mobile, Android, Nokia e BlackBerry, sarebbe così assurdo che Apple diventasse una sorta di carrier telefonico?

Forse mancano degli anni, ma Jobs ha dimostrato più volte di sapere vedere molto lontano.

via | Computerworld

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