Sex Offender: sicurezza, business ed etica

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A noi italiani capita spesso di sentirci anni luce lontani dal resto d’Europa, soprattutto per ciò che riguarda le mentalità collettive, i diritti civili ed il concetto di privacy.

Siamo magari imbarazzati a parlare di sesso, ma assolutamente a nostro agio con la carta d’identità in tasca, mentre i nostri cugini britannici hanno a Londra più sex shop che supermercati ma si scandalizzano quando il governo propone loro di introdurre l’obbligo di avere almeno un documento identificativo personale.

E’ facile immaginare come -spostandosi oltre oceano- la forbice si allarghi ancora.

Questa riflessione nasce da un articolo americano -letto per puro caso e curiosità- che recensiva alcune applicazioni chiamate “Sex Offender”.

Che relazione ci può essere tra un crimine tanto odioso come la violenza sessuale e un’applicazione per iPhone?

Semplice, dal momento che in USA la legge consente di rendere pubblici gli indirizzi delle persone accusate di violenza sessuale anche quando hanno già pagato il loro debito con la giustizia, esistono una decina di applicazioni che triangolando queste informazioni alla vostra posizione GPS vi indicano quanti maniaci sessuali abitano nella vostra zona.

L’amore per i nostri cari si scontra con i dubbi etici.

A ciascuno la propria riflessione personale.

Un solo ultimo appunto: alcuni dei software citati appaiono nella categoria “Intrattenimento“, altri in “Utility” uno addirittura in “Mode e tendenze“.

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