Carrier IQ spia 150 milioni di utenti, in parte anche quelli iPhone

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In queste ultime ore si sta scatenando un vero e proprio putiferio sull’azienda americana Carrier IQ. Un ricercatore esperto di sicurezza su Android, Trevor Eckhart, ha scoperto che su dispositivi Android, BlackBerry e Nokia è presente un software in grado di tracciare un’enorme quantità di informazioni sulle abitudini di utilizzo e sulla posizione geografica dell’utente.

Una sorta di spionaggio a 360° che non solo riferisce all’azienda il luogo in cui vi trovate, ma anche tante altre informazioni come le app che più utilizzate, gli SMS che ricevete, le chiamate in entrata e in uscita, persino i numeri che digitate sul tastierino del vostro smartphone.

Uno scandalo che non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che colpì Apple qualche mese fa, quando venne scoperto un file nel database dell’iPhone che teneva traccia della posizione del telefono sulla base della triangolazione delle celle di telefonia.

Tra i device colpiti troviamo, in parte, anche iPhone. chpwn ha trovato tracce del servizio in precedenti versioni di iOS (3.1.3) e anche in iOS 5. Tuttavia su iPhone il servizio è disabilitato di default e nel caso fosse stato attivato in qualche modo è possibile “spegnerlo” direttamente dalle preferenze di diagnostica. Comunque, se il servizio fosse attivato non traccerebbe nemmeno una minima parte dei dati che invece vengono collezionati su Android e inviati in remoto ai server di Carrier IQ.

Carrier IQ ha provato a rispondere alle accuse mediante una lettera, che però è stata subito rimossa.

Alla luce di questi fatti possiamo affermare che ancora una volta Steve Jobs ha avuto ragione. L’ex CEO di Apple non ha mai voluto che software schifosi e marci avessero potuto entrare liberamente nel suo iOS. La soluzione end-to-end è sì più limitata (anche se su questo ci si potrebbe discutere all’infinito) ma almeno non ha permesso a terze parti di monitorare tutte le tue abitudini, tutti i tuoi spostamenti, tutti i tuoi affari personali da 3 anni a questa parte. Android è un sistema aperto, quindi chiunque può mettere mano al codice ed infilare all’interno quello che più gli risulta utile, come ha fatto il Carrier IQ in questo caso.

Mi dispiace dover essere così duro ma l’utente Android, che ama “la libertà”, deve essere ben coscio che può correre rischi di questo tipo.

via | TheAppleLounge

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