Apple ha detto un secco no all’utilizzo degli UDID (i codici identificativi che permettono di individuare in maniera univoca un dispositivo portatile) per tracciare un utente e fornirgli pubblicità mirata. La decisione è arrivata dopo diverse critiche e indagini legate alla privacy di iOS. In cambio, Apple aveva fornito agli sviluppatori che creavano pubblicità per iPhone, iPad e iPod touch il sistema AdID, un identificativo creato appositamente per le pubblicità.
Ricordate la storia degli UDID rubati ad Apple che era venuta alla luce la scorsa settimana? In una intervista con NBC News, il CEO di Blue Toad Paul DeHart ha spiegato che la sua compagnia ha verificato gli UDID rubati, e dopo averli confrontati con il suo database è sicura che si tratti dei propri dati.
A marzo dello scorso anno il gruppo di hacker denominato AntiSec è riuscito ad avere accesso a 12 milioni di UDID, bucando il portatile dell’Agente Speciale Supervisore Christopher K. Stangl della Squadra Regionale Cyber Action dell’FBI e della Squadra Office Evidence Response dell’FBI di New York.
Tale sottrazione indebita, che ha dato luogo alla diffusione di circa 1 milione di UDID nei giorni scorsi, è da considerarsi uno dei più gravi episodi di sicurezza nella storia di Apple.
Un manipolo di hacker del gruppo AntiSec svela sul proprio sito ben 1,000,001 UDID appartenenti ad iPad e iPhone provenienti da un computer appartenente all’FBI la cui sicurezza fu violata lo scorso marzo.
Apple ha cominciato a colpire i siti che vendono l’attivazione degli iDevice per l’installazione clandestina di iOS 6. A riportare la notizia è stato MacStories, che ha raccontato come diversi dei siti che permettono di associare l’UDID del proprio device ad un account sviluppatore in cambio di un modesto pagamento hanno cominciato a sparire dalla rete.
Tempi duri per le compagnie specializzate nella pubblicità mobile. Nelle scorse settimane Apple ha infatti cominciato a vietare l’accesso all’UDID dei dispositivi che utilizzano iOS. L’UDID è un codice che consente di identificare univocamente un dispositivo. Questo permette alle agenzie pubblicitarie che occupano banner all’interno delle applicazioni di fornire agli utenti una pubblicità mirata, dipendentemente non solo dall’applicazione in cui la pubblicità viene mostrata, ma anche in relazione alle pubblicità precedentemente visualizzate (e perché no, “cliccate”) dall’utente.
Apple ha migliorato i sistemi di sicurezza di App Store, costringendo ora gli sviluppatori di piattaforme pubblicitarie ad aggirare restrizioni che non permettono più di riconoscere lo stesso dispositivo. La fonte della notizia è questa volta il Wall Street Journal, secondo cui i network pubblicitari starebbero alacremente lavorando per aggirare le misure pro-privacy introdotte di recente da Cupertino su App Store.
Uno studio condotto da MoPub sostiene che rifiutando le applicazioni che utilizzano l’UDID degli utenti, Apple sta diminuendo del 24% i guadagni degli sviluppatori derivanti dalle pubblicità. MoPub spiega che siccome le pubblicità sui dispositivi mobili usano spesso gli UDID per tracciare quanto bene funziona una pubblicità su un certo dispositivo, c’è il serio rischio che quando l’UDID non potrà più essere utilizzato circa un quarto dei guadagni provenienti dalle pubblicità andrà perduto.
Apple sta rivedendo alcune sue regole per quanto riguarda la piattaforma App Store per via dei problemi sulla privacy. Dalle prossime settimane le applicazioni che hanno accesso agli UDID degli utenti saranno rifiutate.
Ogni iPhone, iPod touch e iPad possiede una stringa univoca alfanumerica utilizzata per la registrazione e il monitoraggio.
Cattive notizie da TechCrunch. A quanto pare Apple ha intenzione di bloccare l’accesso all’UDID (Unique Device Identifier) agli sviluppatori a partire dalla prima release per il pubblico di iOS 5. Nelle linee guida per gli sviluppatori Apple fa sapere agli sviluppatori che non dovranno basarsi sull’UDID del dispositivo, ma crearne uno per ciascuna delle loro applicazioni.
Secondo quanto riferisce AppleInsider, Apple avrebbe cominciato a bannare dall’App Store alcuni sviluppatori che illecitamente traevano profitto dallo “spaccio” di UDID.
Spieghiamo meglio questo fenomeno assai diffuso: Apple negli ultimi mesi sta testando il nuovo iOS 5 con le varie versioni beta. Queste beta sono installabili solo dagli sviluppatori, che posseggono l’UDID (codice identificativo del dispositivo) del proprio iDevice registrato. Gli altri utenti che ovviamente non registrano l’UDID non possono installare la versione beta di iOS, e da qui nasce l’illecito.
OpenFeint è la famosa piattaforma per il gaming oline che fa concorrenza alla soluzione ufficiale di Apple, Game Center. Mentre quest’ultimo è però limitato agli iDevice, OpenFeint è una soluzione più libera, e permette anche la connessione con dispositivi Android. Ecco perché nonostante Game Center, OpenFeint continui a riscuotere successo.
iPhone può inviare i vostri dati personali su internet attraverso la rete telefonica o una normale connessione Wi–Fi. Lo scorso luglio Steve Jobs aveva sostenuto che Apple non fosse in grado di tracciare con precisione la posizione e l’identità del proprietario di un iPhone, in quanto questi dati “sensibili” vengono trattati da Cupertino in maniera casuale e anonima, proprio per salvaguardare la privacy dell’utente.
Vi piacerebbe diventare dei beta tester per poter testare applicazioni e giochi per iPhone? Chaotic Moon Studios vi offre la possibilità di farlo.
Tutto ciò che dovrete fare sarà scaricare l’App ed inviare il vostro UDID (Unique Device Identifier) alla Chaotic Moon Studios per sperare di essere scelti.
