Google Books sparisce da App Store

Apple ha rimosso l’applicazione Google Books da App Store per ragioni che sembrano ancora sconosciute. Aggiornata per l’ultima volta durante il mese di aprile, con l’aggiunta delle pagine in 3D e la modalità landscape, l’applicazione potrebbe essere stata eliminata dal negozio digitale di software per iOS a causa del ritardo di Google nell’aggiornare il software a seguito delle nuove policies di sottoscrizione ad abbonamenti di App Store.

Apple accetta app per organizzare incontri con escort?

App Store ha delle regole piuttosto ferree in quanto alla pornografia. Difficilmente troverete su App Store qualcosa che ha che fare con la sfera sessuale che vada oltre qualche riga di testo. Ieri ZDNet ha però riportato una storia di SugarSugar Dating App, una applicazione che permetterebbe di organizzare degli incontri con delle escort (ovviamente stiamo parlando di un servizio per i soli Stati Uniti).

Esiste un modo per aggirare il 30% ad Apple con gli acquisti in-app?

Lo sviluppatore Yudu ha lanciato questa settimana un servizio che, sostiene, permetterebbe di aggirare il 30% di ricavati per Apple. Il servizio, assicura il creatore, è compatibile con le condizioni di Apple e permette a quanti pubblicano i loro contenuti su App Store di far arrivare agli utenti edizioni delle loro riviste, quotidiani o giornali senza dover passare per Apple.

iAd gallery? Viola le policies di App Store

Rilasciata soltanto ieri, iAd Gallery è una app di Apple che permette di avere una panoramica di quello che è possibile creare utilizzando il servizio pubblicitario offerto da Cupertino di iAd. L’app, però, essendo composta interamente da contenuti pubblicitari, potrebbe trovarsi al centro di qualche controversia. L’app, infatti, viola senza ritegno le regole imposte dalla stessa Apple per la pubblicazione di app su App Store.

Atomic Browser torna su App Store

Solo ieri vi scrivevamo di Atomic Browser, un browser alternativo per iPhone e iPod touch cha ha subito una sospetta rimozione da App Store. Apple aveva infatti contattato lo sviluppatore dell’applicazione, spiegando che aveva scoperto il suo utilizzo di API private, e dandogli tempo fino a venerdì di rimuovere “spontaneamente” l’app dallo store. Lo sviluppatore, che ha letto il messaggio lunedì, si è invece visto l’app ritirata dallo store il giorno seguente.

Lo strano caso di Carl e il dilemma di App Store

Talking Carl è un’app abbastanza famosa per iPhone in un cui una sorta di mostriciattolo antropomorfo di colore rosso ripete quanto detto nel microfono di iPhone in maniera simpatica. La bestiolina risponde al tocco dello schermo, e come avrete intuito non è esattamente un’app per veri uomini duri. Alcuni lettori di TUAW hanno però scritto mail di lamentela al sito per un piccolo problema.

Apple accetta BitTorrent su App Store (più o meno)

IS Drive è un’app che consente di amministrare download e file sul proprio Drive di ImageShack direttamente da iPhone. Ma c’è anche qualcos’altro che quest’app è in grado di fare, e che ha suscitato scalpore quando Apple l’ha comunque accettata in App Store.

Google Voice: Apple approva l’app ufficiale (forse)

Da quando, ad inizio mese, Apple ha cambiato le regole per l’accettazione delle app su App Store, si è fatto un gran parlare di Flash e Google Voice, un servizio, quest’ultimo, offerto da Mountain View del quale si sente molto la mancanza su iPhone. Almeno negli USA, dove è disponibile.

Suonerie: Apple accetta le app per crearle

Da quando sono state introdotte le nuove policies per l’accettazione delle app in App Store, Apple non sembra più la stessa. La recente novità è che un folto gruppo di applicazioni che erano rimaste in attesa per mesi o erano state precedentemente rigettate vengono ora accettate. Tra queste, oltre a Google Voice, ci sono anche le app per creare suonerie.

Google su Google Voice per iPhone: “No comment”

All’inizio di questo mese Apple ha cambiato le regole di accettazione delle app per App Store, rendendo chiare le linee guida e aprendo la strada verso nuove applicazioni che precedentemente erano state rigettate. Tra queste figurano l’emulatore di Commodore 64 e le applicazioni relative a Google Voice.

Nuove policies: Commodore 64 in tutto il suo splendore

Le regole di accettazione delle app per App Store si sono fatte molto più blande dall’inizio di questo mese. Diverse applicazioni che erano in lunga attesa a Cupertino sono arrivate sullo store virtuale di applicazioni per iPhone. Tra queste abbiamo già parlato di quelle sviluppate per supportare Google Voice, ma ce ne sono molte altre (e tante altre che invece non vedremo nemmeno con le nuove regole).

GV Connect disponibile sullo store americano

Squillino le trombe. Gli sviluppatori per iPhone di tutto il mondo sono in festa per le nuove direttive di accettazione della app per App Store. Vi avevamo parlato di Unity, e di come erano sollevati di poter programmare nel loro ambiente invece che in ObjectiveC. Vi avevamo scritto di sviluppatori che rivedevano comparire app a lungo in pausa. E ora è arrivata anche una della app più  attese: GV Connect.

Unity è più uguale di Flash?

Parafrasando Orwell, ricordate quando Apple, qualche mese fa, negò agli sviluppatori la possibilità di usare Flash (poi compilato in modo da essere installabile su iPhone) per produrre applicazioni per iOS? Beh, tutti i servizi di terze parti, e non solo il tool presente in CS5, erano stati presi di mira, e tra questi c’è anche quello creato dalla Unity Technologies.

Policies di accettazione della app: Greatest Hits

Ora che abbiamo avuto modo di leggerle con più calma, vediamo le greatest hits delle nuove policies di Apple per l’accettazione (o il rifiuto) delle app sottomesse tramite iTunes Connect al team di censori di Cupertino.

Nuove linee guida: Adobe ringrazia

Era chiaro dal momento in cui Apple, ieri, ha annunciato il cambiamento nelle linee guida per l’accettazione delle app in App Store che Adobe sarebbe stata molto contenta della decisione.

Google Voice torna su App Store?

Sean Kovacs, l’uomo dietro GV Mobile, ha pubblicato un tweet dopo avere palato con l’ufficio relazioni con gli sviluppatori di Apple, e dice che c’è una buona probabilità che il suo client (non ufficiali) per Google Voice sia riammesso nell’App Store. Dopo avere scoperto che GV Mobile non viola nessuna delle regole presenti nelle nuove linee guida, si è immediatamente messo in contatto con Apple così che il suo bambino potesse tornare entro breve nelle mani degli utenti.