iCloud: ecco perché non effettua streaming

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In molti si aspettavano che tra le feature di iCloud ci sarebbe stata la riproduzione in streaming di contenuti video e audio. Alcuni si erano persino spinti a supporre che un iPhone Nano sarebbe stato lanciato il prossimo autunno senza necessità di montare una memoria flash dalla grande capienza, e sarebbe stato sufficiente avere qualche centinaio di MB per i propri contatti. Il resto sarebbe stato ricevuto e inviato tramite la nuvola. Perché Apple ha scelto di votarsi ancora alle memorie flash? Semplice, perché ci guadagna.

Il Wall Street Journal scrive oggi: Questo significa grandi profitti per Apple, che è in grado di fare il prezzo delle memorie NAND usate sui dispositivi mobili. Nonostante un iPhone da 32GB possa costare un centinaio di Euro più della versione da 16GB, Apple paga solo 15 dollari in più. Basta farsi un paio di conti per capire che Cupertino ha solo da guadagnare dall’utilizzo delle memorie.

Non si tratta solo di questo ovviamente, e anche i clienti hanno da guadagnarci. Pensate solo al costo di un abbonamento telefonico che vi permettesse di ascoltare la musica che avete ora sul vostro iPhone in streaming. Costerebbe probabilmente molto più di una memoria flash.

via | Cult of Mac

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