La debolezza di iBookstore

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Se avete l’app gratuita di Apple iBooks sul vostro iPhone è probabilmente solo per leggere i PDF ed organizzarli. La situazione italiana di iBookstore è molto deprimente, e sostanzialmente vengono forniti solo titoli del progetto Gutenberg oramai privi di diritto d’autore (e quindi gratuitamente e liberamente distribuibili).

Stupisce però vedere che negli Stati Uniti la situazione non è molto più rosea. Attualmente sono in vendita sullo store americano circa 60 000 libri, contro i 700 000 di Amazon per il suo Kindle. Siamo su un diverso ordine di grandezza, ed è abbastanza chiaro quale dei due se la stia passando meglio.

Circa la metà dei titoli presenti nel catalogo di Apple sono proprio del progetto Gutenberg, quindi possiamo dire che Cupertino offre 30 000 libri coperti da diritto d’autore su iBookstore, e (visto che sono presenti anche su Kindle) circa 670 000 titoli dello stesso tipo rappresentano l’offerta di Amazon.

Il problema, si legge su TUAW, è che Apple non è in grado di offrire i titoli della tanto acclamata New York Times Bestseller List, e che lo store non è dotato di un metodo per consigliare libri con altri utenti.

Ma il vero fallimento di Apple è stato non riuscire a scendere a patti con importati editori, come Random House.

Questo è il prezzo che Apple deve pagare per mantenere il suo sistema chiuso e controllato (dopotutto lo sappiamo che Jobs è un maniaco del settore) ma siamo davvero sicuri che il gioco valga la candela?

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