Apple VS Samsung: la parola ai giurati

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Ieri pomeriggio si è tenuto l’ultimo giorno del processo Apple VS Samsung. Gli avvocati delle due parti hanno proposto la loro arringa finale, prima che il giudice Lucy Koh leggesse le 109 pagine di disposizioni per la giuria, che si riunirà a partire da oggi per riuscire a trovare il bandolo di una matassa che sembra davvero molto complicata.

La lettura del documento per la giuria è durata oltre un’ora, e anche per questa ragione il giudice ha chiesto ai giurati di alzarsi regolarmente in piedi per verificare che, testuali parole, fossero ancora vivi.  Apple ha chiuso descrivendo il processo di sviluppo di iPhone dal 2003 al 2007, e mostrando un’altra volta la filosofia di design e sviluppo di Samsung in quel periodo. Quindi l’avvocato ha ricordato che Apple aveva già avvisato Samsung riguardo il design dei suoi prodotti, troppo simili a quelli di Apple. L’avvocato ha quindi concluso sottolineando che Apple ha portato designer e ingegneri al banco degli imputati, mentre Samsung avrebbe cercato solo di bloccare l’accusa con i suoi avvocati.

Samsung, al contrario, sostiene di non avere fatto nulla di male: “Lasciamo che gli innovatori competano. Lasciamo che Samsung possa competere in un mercato libero”. Non in un mercato dove Apple blocca l’innovazione dei suoi concorrenti.

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