App Store decolla in Cina grazie a iPhone e senza WiFi

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iPhone

Sebbene le vendite di iPhone in Cina non siano da paragonare allo scatto di un centometrista, il successo sembra arrivare dalle vendite di App Store. Questo nonostante la mancanza (imposta) nel dispositivo della connessione Wi-Fi.

Stando a quanto riferisce il Wall Street Journal, le “popolari” applicazioni scaricate in Cina includerebbero un traduttore Inglese-Cinese, del non meglio specificato “dating-software” (un qualcosa del tipo “trova l’anima gemella”), giochi che consentono di far soldi estraendo oro e, addirittura, di combattere l’Unione Sovietica in una biforcazione alternativa della realtà europea. Cose dell’altro mondo, a quanto pare.

Il successo di App Store arriva a dispetto di qualsiasi previsione o di azzardo: si è stimato, infatti che China Unicom abbia venduto non più di 5.000 iPhones al momento del lancio. Non che ci volesse uno scienziato a prevederlo. A più di 1000€, con solo la connessione 3G e con l’obbligo di acquistare da App Store con una carta di credito emessa obbligatoriamente da una banca cinese (per loro non è così normale), personalmente avrei tentennato.

Tra le Apps di maggior successo ci sono Sina.com, un portale che fornisce accesso istantaneo a aggiornamenti sulle news, QQ, un sistema di instant messaging e anche software di tipologia occidentale come Command & Conquer di EA. Al momento la stragrande maggioranza delle applicazioni è prezzata e descritta in inglese, ma si stima che se ne venderanno per circa 1 milione di dollari quest’anno.

Una delle maggiori difficoltà che dovrà incontrare iPhone in Cina è data dall’enorme numero di dispositivi circolanti grazie al “mercato nero”, ovviamente in gran parte jailbroken. Questi iPhones, infatti, potranno essere utilizzati per sfruttare codice non autorizzato e software pirata. Magari col Wi-Fi, esattamente come in Italia.

Non fraintendetemi, sia ben chiaro, non apprezzo il software pirata, soprattutto quando costa pochi centesimi a fronte di un iPhone che costa parecchie centinaia di euro. Quasi tutti i siti di Apps pirata per iPhone hanno istruzioni dettagliate in cinese, con descrizioni passo-passo su come scaricare e installare il software.

Si stima che Apple possa vendere circa 550.000 dispositivi nel primo anno. Le aspettative potrebbero però salire grazie all’introduzione di un modello dotato di Wi-Fi (è sempre lo scienziato di prima che parla). Ricordiamo che questa funzionalità di iPhone è stata eliminata perché il governo cinese mise temporaneamente al bando lo standard Wi-Fi. Bando che, a quanto pare, dovrebbe essere rimosso, almeno nelle speranze di China Unicom.

Ulteriori vendite, sia di iPhone che da parte di App Store, potrebbero derivare da un accordo con China Mobile, il più grande operatore wireless al mondo. Infatti, l’accordo stipulato in agosto con China Unicom non è assolutamente in esclusiva.

[via | AppleInsider]

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