Wi-Fi e Parlamento: stand-by

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Molti speravano che, dopo le parole del ministro Brunetta, qualcosa si smuovesse per quanto riguarda il decreto Pisanu che impedisce una fruizione del Wi-Fi libero in Italia.

Il Consiglio dei Ministri del 22 ottobre non ha affrontato l’argomento.

Il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha preferito non fare alcuna comunicazione sulla modifica del “Decreto Pisanu”, un complesso di normative antiterrorismo varate nel 2005 (dopo gli attentati di Londra) e da allora mai abrogate , che all’articolo 7 prevedono – caso unico nel mondo occidentale – una serie di incombenze burocratiche per i gestori di locali pubblici che vogliono attivare un hot-spot.

Dopo una maggioranza orientata per una modifica dello status quo e con diverse proposte di liberalizzazione già depositate in Parlamento, ma sopratutto con un vasto movimento di opinione che si è creato sul web, l’ipotesi più probabile resta quella che il Governo cercherà di modificare il decreto Pisanu entro dicembre.

Il Ministro Maroni, che pure stando a quanto assicurato da Brunetta è favorevole ad una revisione dell’articolo 7, non sembra intenzionato ad una completa abrogazione per ragioni di sicurezza.

La proposta sarebbe quella di imporre una registrazione attraverso un SMS per identificare in qualche modo l’utente che richiede il collegamento.

Vi terremo aggiornati su ulteriori chiarimenti e aggiornamenti.

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