Wi-Fi boom in UK grazie ad iPhone. E in Italia?

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Gli analisti sono concordi nel dire che nel Regno Unito è tutto pronto per un prossimo boom del Wi-Fi: gli hotspot triplicheranno nel giro di due anni al fine di soddisfare la domanda degli utenti iPhone “affamati” di banda larga.

E’ il Financial Times a pubblicare la previsione di Owen Geddes, chief executive della Freerunner, società per il Wi-Fi libero e gratuito, che si aspetta un balzo da 10.000 a 30.000 degli Wi-Fi spot pubblici entro il 2012.

L’uso di dispositivi tascabili in grado di collegarsi Wi-Fi ad internet è in continua crescita, nel 2009 gli hotspot -già cresciuti del 47%- hanno servito il 35% delle loro connessioni a smartphone e similari contro il 20% del 2008. Entro il 2011 la percentuale si alzerà fino al 50%.

Freerunner, che al momento conta 1.200 hotspot, ha pianificato di aggiungerne circa 400 al mese per arrivare a 10.000 entro due anni. BT, che ne ha al momento 4.000 attivi, ha visto -nel 2009- il traffico raddoppiare. Le stime parlano di un miliardo di minuti di connessione Wi-Fi serviti nei primi tre mesi del 2010.

Il Financial Times stima che globalmente l’uso del Wi-Fi nel 2009 sia aumentato del 47% e che nel mondo ci sono al momento circa 245.000 hotspot.

“E’ stato il lancio di iPhone a fare la grande differenza” -dice Geddes- “prima del melafonino gli hotspot erano semi deserti e scarsamente utilizzati”

E in italia? Le disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore e l’identificazione degli utenti tramite documento d’identità, hanno rappresentato un freno alla diffusione di Internet via Wi-Fi. Gli oneri causati dall’obbligo di identificare i fruitori del servizio sono infatti un gigantesco disincentivo a creare reti wireless aperte.

Il decreto Pisanu (in scadenza il 31 dicembre scorso) è stato -purtroppo- prorogato ancora una volta, almeno fino alla fine del 2010.

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