Per il WiFi libero in Italia si fa sempre più dura

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Ecco a voi l’ennesimo esempio che dimostra quanto il nostro paese sia indietro rispetto alla maggior parte degli altri stati dell’Unione Europea e non solo.

A cosa mi riferisco? Beh senza ombra di dubbio alla possibilità di avere nelle nostre città una rete WiFi pubblica che non richieda una schedatura per chiunque voglia usufruirne. Il WiFi libero nel nostro paese purtroppo non esiste. Chiunque voglia accedere a uno di questi pochi hotspot WiFi presenti nella nostra città deve mostrare un documento d’identità che deve essere anche fotocopiato.

Nelle altre città d’Europa però non funziona così: in Italia abbiamo poco più di 4 mila hotspot pubblici mentre la Francia oltre 30 mila, la Gran Bretagna circa 28 mila, la Svezia più di 7.700 nonostante un numero di abitanti nettamente più basso. E per di più noi siamo l’unico paese che effettua dei controlli così scrupolosi a chi tenta di accedere a queste reti WiFi pubbliche.

Anche nella giornata di ieri a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri non ha voluto affrontare questo argomento anche se il decreto Pisanu va in scadenza il 31 dicembre prossimo. L’attuale ministro degli Interni, Roberto Maroni, non sembra avere intenzione di modificare tale decreto che nel 2006, per per finalità antiterroristiche, aveva introdotto tali forme di schedatura.

In questi anni in cui i dispositivi mobili come i nostri amati iPhone, iPod touch e iPad stanno prendendo sempre più il largo sarebbe opportuno modificare tale legge rendendo più semplice l’utilizzo degli hotspot pubblici sia a chi ne vuole far uso e sia a chi vuole offrire questo servizio. Non penso di essere il solo a volere una città dove si possa trovare facilmente una rete WiFi libera in cui accedere. Non penso di essere il solo a sperare che in un futuro non molto prossimo i nostri bar, tavole calde o qualsiasi altro esercizio commerciale si possano riempire di ragazzi con portatili, tablet o smartphone intenti a navigare in rete come accade abitualmente nella maggior parte delle altre città europee.

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