Quando iPhone è uno smartphone troppo smart

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iPhone too smart Cover

L’iPhone di Caroline Cua non assomiglia affatto alla sua cabina armadi straripante di dozzine di paia di scarpe, il desktop -formato da una sola pagina- è insolitamente popolato da poche, pochissime icone.

Sin dai giorni dell’acquisto, Cua -ragazza 27enne impiegata in una ditta di trasporti di San Francisco- ha fatto il download di sole cinque applicazioni, ma sostiene di utilizzarle con religiosa assiduità.

Le sue preferite, Pandora e Shazam, sono per lei come un paio di scarpe con vertiginosi tacchi neri, qualcosa che nel guardaroba di una donna non può mai mancare.

Cua, orgogliosa della sua parsimoniosa “scelta”, ha avuto le sue prime difficoltà quando un amico, novello Phoner, le ha chiesto -per curiosità- di mostrargli i programmi installati fino a quel momento. Improvvisamente la nostra protagonista si è sentita una perdente.

Ma Cua, in realtà, non è un’eccezione, anzi è la regola. Una ricerca di Flurry ha rivelato come la maggior parte degli utenti iPhone e iPod touch usino regolarmente dalle cinque alle 10 applicazioni soltanto, malgrado ne abbiano tantissime installate e l’App Store ne offra ormai più di 140mila.

Si è inoltre calcolato che gli utenti “vedono” in media solo l’1% delle applicazioni esistenti.

Uno studio della Pinch Media, ha dimostrato come le applicazioni abbiano un ciclo di vita molto rapido tra le mani degli utenti, in particolare quelle gratuite vengono lanciate pochissime volte e presto dimenticate malgrado rappresentino il 75% di quelle scaricate.

Che il nostro smartphone sia davvero troppo smart (intelligente) per noi?

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