iPhone 4 antennagate: Apple ammette il problema e fornisce le soluzioni

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La press conference tenutasi oggi a Cupertino, come era da immaginarsi, riguarda il famigerato “Antennagate”, come definito dallo stesso Jobs. L’inizio della conferenza è stato movimentato dalla popolare iPhone Antenna song reperibile su YouTube. Al termine del brano ecco apparire El Jobso in persona.

Il discorso parte dalle frasi che si vedono nell’immagine in apertura: non siamo perfetti e i telefoni non sono perfetti, ma facciamo di tutto per soddisfare i nostri clienti, se non lo sapete vuol dire che non conoscete Apple.

Quindi Jobs si lancia in una serie di comparative con altri smartphone presenti sul mercato, nello specifico il Samsung Omnia 900, il Blackberry Bold 9700 e HTC Droid Eris:

comparativa

Il risultato è che tutti questi smartphone soffrono dello stesso problema, in misura maggiore o minore e Jobs afferma che avrebbero potuto tranquillamente proseguire nei test con altri smartphone per ottenere i medesimi risultati, ma non è questo lo scopo di Apple. Gli smartphone non sono perfetti e questa, di per sé non è certo una notizia.

Lo scopo di Apple è quello di migliorarsi costantemente, quindi hanno analizzato a fondo il problema. Principalmente modificando l’algoritmo col quale iPhone restituisce graficamente sullo schermo la potenza del segnale, già uscito con l’aggiornamento a iOS 4.0.1.

Vedrete ancora un calo del segnale, non abbiamo ancora trovato il sistema per ingannare le leggi della fisica.

I test condotti però non sono stati affatto superficiali: Jobs ha snocciolato una serie di dati da far impallidire qualsiasi centro di ricerca:

  • 17 camere anecoiche;
  • $ 100 milioni di investimenti;
  • 18 PhD tra scienziati e ingegneri.

anecoica

I test confermano che il segnale cala se iPhone viene impugnato in un certo modo, ma gli utenti stessi confermano una ricezione migliore con questa antenna di quanto abbiano mai visto prima. Da questo dato, Jobs riferisce alcune statistiche di prima mano, che si possono brevemente riassumere in tre punti:

  • Utenti che hanno chiamato AppleCare in merito a problemi di ricezione: 0,55%;
  • Dispositivi restituiti: 1,7%, contro il 6% di iPhone 3GS;
  • Chiamate cadute con AT&T: meno di una in più su 100 rispetto a iPhone 3GS.

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Da quello che si è letto in rete ultimamente, i dati dovrebbero essere molto diversi se il problema fosse realmente così grave, mi sembra. Steve Jobs ha una sua teoria in merito a tutto ciò che si è scatenato in rete e non solo, ed è presto detta. Quando uscì iPhone 3GS, il design era identico a quello del modello 3G, perciò esistevano già un gran numero di custodie e più dell’80% di ogni nuovo acquirente usciva dal negozio con una custodia per il proprio iPhone.

iPhone 4 non può utilizzare queste custodie e Apple non riesce a produrre abbastanza bumper per tutti in tempo utile, quindi solo il 20% degli acquirenti di iPhone 4 lascia il negozio con una custodia.

Detto tutto questo, Jobs ammette comunque il problema, anche se per un limitato numero di utenti. Ma l’obiettivo di Apple è quello di soddisfare tutti i suoi utenti, nessuno escluso e quindi arriviamo alla soluzione proposta.

Una custodia gratuita per ogni acquirente di iPhone 4 fino al 30 settembre. Se l’avete già acquistata, verrete rimborsati.

Mica male come mossa, anche se forse è la più economica e redditizia che Apple potesse fare.

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Inoltre, qualora la soluzione non andasse bene, Jobs ribadisce un concetto molto chiaro: è possibile restituire iPhone 4 entro 30 giorni con un pieno rimborso.

Per finire, Jobs si sofferma brevemente sul problema del sensore di prossimità e annuncia l’uscita di iPhone 4 in altri 17 paesi, tra cui l’Italia, per il 30 luglio prossimo e conclude spiegando, qualora ce ne fosse bisogno, la filosofia di Apple: “Amiamo i nostri utenti e vogliamo che ci ricompensino rimanendo nostri utenti”.

Tutto sommato mi sento di ribadire quanto ho espresso più volte in questi giorni. Tanto rumore per nulla, o quasi.

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