Perché la denuncia ad Apple interessa anche Google

Spread the love

Apple sta venendo trascinata in tribunale con l’accusa di avere permesso ad alcune applicazioni (anche nomi celebri, come Pandora) di accedere e scaricare dati sensibili riguardo l’utente che sta usando l’applicazione, come il sesso, l’età, la posizione geografica e l’orientamento politico, di fatto violando la privacy degli utenti iPhone (e andando contro le direttive per l’accettazione delle app in App Store).

La situazione è ancora in stato embrionale, quindi non ci sono grosse novità da riportare o sviluppi sorprendenti, ma se Apple dovesse perdere la causa, non solo rischierebbe grossi danni (d’immagine ed economici) ma dovrebbe anche rivedere la sua politica riguardo la privacy.

Come sapete Apple guadagna principalmente dalla vendita dei telefoni (aka iPhone) mentre Google guadagna principalmente dalla pubblicità che deriva dall’utilizzo dei servizi che la compagnia di Mountain View offre. E tra i progetti futuri di Google c’è quello di creare un sistema di ricerca che inizi una ricerca ancora prima che l’utente abbia scritto qualcosa, semplicemente raccogliendo dati dal suo utilizzo del telefono e la sua posizione geografica. E per Google raccogliere dati per pubblicità e ricerca è vitale, mentre lo stesso non si può dire per Cupertino.

via | Datamation

Lascia un commento