Foxconn: migliorando le condizioni di lavoro dei dipendenti

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A un anno dal famoso articolo di attacco a Foxconn e alle condizioni di lavoro degli operai cinesi della fabbrica dove vengono assemblati gli iPhone, il New York Times è tornato sul pezzo (e sul posto) per verificare la situazione. Scrive il celebre giornale che si vedono i primi miglioramenti. Le ore di lavoro sarebbero diminuite, mentre i salari sarebbero stati aumentati.

Ma non finisce qui. I miglioramenti sono nei piccoli dettagli, come nelle sedie più comode su cui gli operai passano otto ore al giorno, e a nuovi sistemi di sicurezza sui macchinari per la disattivazione immediata in caso di pericolo. Foxconn, che produce non solo iPhone ma prodotti elettronici per tutti i grandi nomi del settore, sembra avere accettato la realtà ed essersi imposta un miglioramento delle condizioni dei propri dipendenti, probabilmente anche spinta da Apple e dalla cattiva immagine che i media, nel corso degli ultimi due anni, hanno dipinto su Cupertino. Una fonte anonima legata alla questione avrebbe dichiarato al giornale: “I giorni della globalizzazione facile sono finiti. Sappiamo che ora è il momento di lavorare nel fango”.

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