Il Glassgate finisce in tribunale

LAWeekly riporta che un uomo di Los Angeles ha depositato una class action contro Apple per la rottura del case di iPhone 4. L’individuo sostiene che il vetro del suo iPhone 4 si è rotto quando la figlia ha fatto cadere il device da pochi centimetri di altezza, mentre stava inviando un messaggio di testo. L’uomo aggiunge che l’iPhone 3GS che gli appartiene non ha mai avuto problemi di rottura nonostante fosse caduto da altezza paragonabili.

iChair produce un case con pellicola per il glassgate

Il nuovo case iChair per iPhone 4 viene venduto con uno schermo protettivo per entrambi i display. Il case include infatti due pellicole protettive per la parte frontale e quella posteriore, anche se il case di per se protegge il retro del device, con l’intento di proteggere il retro del telefono dal contatto con il case rigido.

Glassgate: “È un vero problema”

Gli Apple Retail Store avrebbero sospeso le vendite dei case a scorrimento per iPhone 4 a causa dei problemi già noti a proposito della polvere intrappolata tra il telefono e il case, che potrebbe portare a graffi o addirittura (in casi estremi) alla rottura del vetro.

iPhone 4 si rompe più di 3GS

Glassgate incombe alle porte. Secondo una teoria circolata in rete la scorsa settimana Apple starebbe attualmente indagando sui produttori di case “snap-on“, del genere rigido da agganciare direttamente sul corpo di iPhone. Pare che questi telefoni accumulino polvere sul tra la custodia e il retro di vetro del telefono e portino graffi che possono addirittura causare la rottura del vetro.

Glassgate: esiste veramente?

Come ricorderete si parlava alcuni giorni fa del caso glassgate, ovvero del fatto che Apple starebbe indagando riguardo alcuni case rigidi che accumulerebbero polvere tra la superficie del vetro posteriore di iPhone al punto di graffiare tutto il vetro e arrivare addirittura a creparlo. La notizia, pubblicata da Ryan Block (ex editore a capo di Engadget e ora co-fondatore di GDGT) ha suscitato stupore nelle altre testate del web che si occupano di Cupertino.