The Dark Side of the Sun, su iPhone

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3d sun nasa app Cover

La luce del Sole percorre 93 milioni di miglia per raggiungere la Terra in circa 8 minuti. Quando fa i capricci è in grado di  complicarci la vita con violente tempeste di onde elettromagnetiche che possono innocuamente presentarsi come strani bagliori simili a quegli dell’aurora o, nel peggiore dei casi, far cadere le nostre comunicazioni radiomobili.

Un paio di nuove scoperte scientifiche stanno migliorando la nostra capacità di monitorare e prevedere queste “eruzioni” solari fino a rendere a portata di mano di chiunque le informazioni ad esse relative.

MSNBC ha riportato proprio recentemente di una tecnica di monitoring dell’attività solare in grado di analizzare, in base a dei rilevamenti acustici, i movimenti dei liquidi all’interno del Sole. Questa scoperta migliorerà sicuramente le previsioni dei Flare solari.

Ricordiamo che il Flare è una catastrofica e improvvisa eruzione di particelle e radiazioni d’immensa vastità emessa dal Sole, con la durata che varia da pochi minuti a qualche ora, durante la quale  si verificano evanescenze nei segnali radio e perfino si può manifestare, in determinate frequenze, un black-out temporaneo delle radiocomunicazioni quando il fenomeno si verifica in maniera abnorme.

La scoperta è stata fatta proprio in tempo per il 2010 che -secondo alcuni calcoli- dovrebbe essere un anno in cui questi fenomeni si manifesteranno in modo particolarmente frequente.

E’ invece Wired a segnalare che la NASA ha realizzato un’applicazione gratuita per iPhone chiamata 3D Sun e già disponibile su App Store, che permette agli utenti di dare un’occhiata al Sole ogni volta che ne sentono il bisogno.

I dati forniti da due satelliti “stereo”, che monitorizzano cioè il Sole da due punti diversi dello spazio, coprono -live- circa il 90% dell’intera superficie solare e ne segnalano graficamente l’attività elettromagnetica.

In questo modo, da qualunque posto vi troviate (rigorosamente sotto copertura 2G, 3G o Wifi) potrete assicurarvi di non essere prossimi ad una tempesta elettromagnetica. Nel caso, ricordatevi l’ombrello.

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