Mike Daisey mente al NYT sulle condizioni dei dipendenti di Foxconn

Spread the love

Ricordate Mike Daisey, l’autore di The Agony and Ecstasy of Steve Jobs? Lo scorso 6 ottobre aveva scritto un pezzo sul New York Times, dopo la morte del fondatore di Apple. L’articolo, intitolato “Contro la nostalgia” conteneva un paragrafo che, tradotto, si leggeva più o meno così: Ho viaggiato in Cina e intervistato i lavoratori impiegati nella produzione di dispositivi elettronici. Ho parlato con un uomo la cui mano destra è stata permanentemente irrigidita per una pressa metallica a Foxconn, dove i lavoratori assemblano i portatili di Apple e gli iPad. Gli ho mostrato il mio iPad, ed è rimasto sorpreso perché non ne aveva mai visto uno acceso.

Il NYT ha scelto di rimuovere quel paragrafo: Dubbi sono stati avanzati riguardo la verità del paragrafo della versione originale di questo articolo in cui erano riportate informazioni sulle condizioni di lavoro dei dipendenti di Apple in Cina. Quel paragrafo è stato rimosso da questa versione dell’articolo. Daisey aveva in un primo momento dato un nome falso riguardo la sua traduttrice in Cina. Dopo essere stata rintracciata, la donna ha raccontato che diverse delle affermazioni di Daisey contenute all’interno del suo monologo erano falsità.

Daisey ha in seguito dichiarato che lo show è una combinazione di fatti, memorie e licenze drammatiche necessarie a raccontare una storia, e credo che lo faccia con integrità.

via | Apple Insider

Lascia un commento