Mike Daisey si perde una laurea honoris causa a causa delle sue menzogne

Mike Daisey ha collezionato una serie di pessime figure nelle ultime settimane. L’autore di The Agony and the Ecstasy of Steve Jobs ha infatti pubblicamente ammesso di avere inventato diversi degli elementi presenti nel suo racconto. Ora Daisey si vede anche tolto il titolo onorario del Cornish College of the Arts di Seattle. Una lettera della scuola spiega la situazione agli studenti.

Daisey taglia le parti inventate dal suo monologo

Dopo un messaggio di scuse ufficiali pubblicato sul suo sito, Mike Daisey ha scelto di rimuovere dal suo monologo le parti che è stato dimostrato sono state inventate. Scrive sul suo solito blog: Essere umili non significa scappare, e non significa ritirarsi. Significa l’opposto. Significa aprire gli occhi, ammettere i propri errori,e fare il proprio lavoro.

Mike Daisey chiede ufficialmente scusa per la sua storia inventata

Dopo essere stato esposto al fuoco dei programmi e dei giornali dove era stato ospitato, Mike Daisey ha deciso di chiedere ufficialmente scusa. Scrivendo a proposito delle fandonie inventate dall’autore per rendere più immersiva la sua storia sui dipendenti di Foxconn, Daisey commenta sul suo blog: Ho sbagliato con The Agony and the Ecstasy of Steve Jobs. Quando ho detto sul palco che ho vissuto realmente esperienze che non ho vissuto, non ho onorato il contratto stabilito con il mio pubblico in molti anni e molti spettacoli. Così facendo, non solo ho violato la loro fiducia, ho anche peggiorato l’arte. Sono dispiaciuto per dove ho sbagliato. Guarderò con maggiore attenzione, sarò più paziente e ascolterò più attentamente. Lavorerò con umiltà.

Wozniak: Daisey ha fatto la cosa giusta

Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è arrivato a piangere mentre era spettatore allo spettacolo The Agony and Ecstasy of Steve Jobs, messo in scena e scritto da Mike Daisey. Negli ultimi giorni Daisey è al centro di un caso mediatico, accusato di avere inventato parte della storia che racconta nel suo monologo, venduta come originale. Woz pensa che Daisey abbia fatto bene, e continua ad appoggiare l’autore.

Foxconn non farà causa a Mike Daisey

Da cattivo a buono. Così si ribaltano le sorti di Foxconn, che ha scelto di non fare causa a Mike Daisey e a This American Life per avere mandato in onda una storia perlopiù inventata come fosse vera. Foxconn Technology Group ha fatto sapere di non avere alcun piano per “vendicarsi” del danno di immagine ricevuto. Un portavoce della compagnia ha semplicemente dichiarato: “Speriamo che qualcosa del genere non debba più succedere. L’immagine della nostra compagnia è stata completamente rovinata. Il punto è se i media che hanno riportato quella storia avrebbero dovuto prima confermala.

This American Life ha pubblicato un intero episodio di smentita sul racconto di Daisey, in cui lo stesso autore ammette di avere mentito, inventato e aggiunto elementi alla sua storia. The Agony and Ecstasy of Steve Jobs, spiega Daisey, non è stato creato con fini giornalisti, ma di intrattenimento teatrale. Serviva a muovere il pubblico, e per questa ragione è stato necessario aggiungere elementi mai avvenuti alla storia di Daisey.

via | Apple Insider

Mike Daisey smascherato: tutti i dettagli in una trasmissione radiofonica

This American Life, un programma radiofonico statunitense, ha messo in onda per la prima volta dopo anni di attività un particolare episodio in cui si pente di avere mandato in onda Daisey e le sue false informazioni. Mike Daisey, autore del monologo The Agony and Ecstasy of Steve Jobs, ha scritto un testo in cui riporta come fossero vere esperienze e interviste che non sono mai avvenute.

Foxconn è felice che la verità su Daisey sia venuta a galla

Mike Daisey è al centro delle notizie di questi giorni. L’autore di The Agony and Ecstasy of Steve Jobs si è infatti ritrovato a dover ammettere che parte del suo monologo è frutto di fantasia, e non di storie raccontate da operai di Foxconn. Un portavoce della ditta cinese ha dichiarato a Businessweek: Sono felice di sapere che la verità ha prevalso, e lieto che Mike Daisey sia venuto allo scoperto. Ma non penso che linotipie riguardo questa questione siano arrivate al punto di raccontare tutta la verità. Le persone hanno avuto l’impressione che Foxconn fosse una cattiva compagnia, spero quindi che vogliano venire a controllare di persona la situazione.

Il New York Pulic Theater appoggia Daisey

Alcuni elementi dello show di Mike Daisey The Agony and Ecstasy of Steve Jobs sono stati inventati dall’autore per aumentare la drammaticità del racconto. Almeno così pare stando non soltanto alle dichiarazioni di Daisey, ma anche a quelle della sua interprete in Cina. Al momento Daisey sta rappresentando il suo monologo al New York Public Theater. Lo spettacolo sta ricevendo grandi apprezzamenti dalla critica, il Public Theater lo appoggia nonostante le notizie delle ultime ore.

Mike Daisey mente al NYT sulle condizioni dei dipendenti di Foxconn

Ricordate Mike Daisey, l’autore di The Agony and Ecstasy of Steve Jobs? Lo scorso 6 ottobre aveva scritto un pezzo sul New York Times, dopo la morte del fondatore di Apple. L’articolo, intitolato “Contro la nostalgia” conteneva un paragrafo che, tradotto, si leggeva più o meno così: Ho viaggiato in Cina e intervistato i lavoratori impiegati nella produzione di dispositivi elettronici. Ho parlato con un uomo la cui mano destra è stata permanentemente irrigidita per una pressa metallica a Foxconn, dove i lavoratori assemblano i portatili di Apple e gli iPad. Gli ho mostrato il mio iPad, ed è rimasto sorpreso perché non ne aveva mai visto uno acceso.

The Agony and Ecstasy of Steve Jobs diventa royalty-free [link]

The Agony and Ecastasy of Steve Jobs è un monologo di cui abbiamo parlato ampiamente lo scorso anno. Scritto e messo in scena da Mike Daisey, il monologo racconta della vita dei dipendenti di Foxconn, gli operai che scelgono di vivere nella catena di montaggio di una delle principali industrie elettroniche del mondo per produrre, tra gli altri, anche i celebri dispositivi Apple, come iPhone. Daisey ha deciso di pubblicare gratuitamente il testo del suo monologo: Nessuno ha mai fatto qualcosa del genere prima d’ora. In teatro non si fanno molte cose di questo tipo, e certamente non con una trascrizione che sarebbe potuta essere venduta – ho avuto offerte da due editori – per veri soldi.