500px rimossa da App Store: Twitter e Vine ancora al loro posto. Apple ha un problema con i contenuti sensibili?

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Apple, lo sappiamo, non ha mai avuto una particolare propensione per le applicazioni e i contenuti distribuiti tramite App Store che permettono l’accesso a contenuti pornografici o di nudo. Per questa ragione l’app 500px è stata rimossa da App Store la scorsa settimana, con l’accusa di permettere un accesso troppo semplice a fotografie di nudo.

Fin qui nulla di sorprendente. App Store è di Apple, e Apple può decidere che genere di app pubblicare nel suo negozio virtuale. Anche gli sviluppatori accettano la clausola firmando un contratto prima dell’invio del software ad Apple per la censura.

C’è però un problema, che è tornato a fare parlare di sè in questi giorni grazie al lancio di Vine. Se Facebook ha acquistato Instagram, Twitter non è rimasta ad attendere e ha pensato di passare direttamente al passo successivo. Il social network ha infatti acquistato Vine, una app che permette di registrare video di 6 secondi e condividerli direttamente all’interno del proprio feed in Vine (come il proprio album fotografico su Instagram) e attraverso la rete con Facebook e Twitter.

Vine non vieta l’upload di materiale pornografico, ma è solo chiesto all’utente di indicare quando questo è presente in un video in modo che sia richiesta l’autorizzazione per la sua visualizzazione. La situazione non è troppo diversa da quella che si registra con Twitter, che può facilmente diventare un mezzo con cui accedere a contenuti pornografici (basta cercare qualche hashtag mirato per rendersene conto).

La domanda allora sorge spontanea: 500px non forniva direttamente contenuti pornografici, ma è stato tolto da App Store. D’altro canto sia Twitter che Vine permettono, con uguale livello di difficoltà, di raggiungere foto che potrebbero turbare un pubblico sensibile. Per quale ragione Twitter viene osannata da Apple (e il suo servizio integrato in iOS) e Vine è elencato tra le migliori nuove app su App Store, mentre 500px è costretto a modificare le sue API?

Il problema del porno su App Store potrebbe diventare entro breve troppo complicato per Apple. Giustamente gli sviluppatori potrebbero lamentarsi: o tutti o nessuno.

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