Skype ed il dono dell’ubiquità

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Abituati al carisma e alla genialità di Jobs, siamo diventati molto esigenti nei confronti delle aziende che operano nel campo dei prodotti e dei servizi consumer.

Anche colossi -fino a qualche anno fa- considerati intoccabili come Nokia e Motorola risentono della mancanza di quel pizzico di genialità e forse follia che ha fatto la fortuna di Apple.

Un personaggio che potrebbe tenere testa a Steve in quanto a previsioni visionarie del futuro è il CEO di Skype, Mr. Josh Silverman.

Dall’alto dei suoi 560 milioni di utenti registrati di cui ben 12 su iPhone e iPod touch (cioè il 15% del totale distribuito da Apple), Silverman ha recentemente spiegato le ambizioni dell’azienda della quale è responsabile ed ha introdotto il concetto di “Comunicazione ubiqua“.

Lo scenario immaginato è quello di un tecnico che inizia una conference call sul desktop dell’ufficio, poi con la semplice pressione di un tasto la trasferisce sul proprio iPhone, quindi -giunto in auto- ancora un tasto e la chiamata continua tramite il navigatore satellitare.

L’obiettivo di Skype è quello di estendere queste feature di “trasferimento” alla più vasta gamma di dispositivi possibile, permettendo però di utilizzare sempre lo stesso account e riducendo al minimo le spese di comunicazione per l’utente.

Uno scenario sicuramente affascinante, forse troppo avanti per comprenderne -oggi-  a pieno le potenzialità.

Ma è proprio questo a fare la differenza.

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