2012, tutti pazzi per il GPS (altro che fine del mondo)

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TomTom lost

La riflessione parte da un’occhiata alla nuova classificazione che troviamo disponibile su App Store: lista delle applicazioni più redditizie.
Nel momento in cui scrivo, la top ten USA comprende sei videogame e un lettore di codici a barre  dai costi standard di pochi dollari e ben tre applicazioni per la navigazione GPS che oscillano tra i 50 e i gli 80 dollari (100 Euro da noi ricchi europei).
Si obietterà che -ovviamente- è più semplice salire la classifica della redditività con applicazioni così costose ed è vero, ma è altrettanto vero che è più difficile, molto, molto più difficile convincere un utente a spendere quelle cifre per un solo software, soprattutto quando gli altri vengono proposti a pochi centesimi se non gratis.
In realtà “c’è sotto” qualcosa di grosso e i ricercatori del settore lo hanno già intuito.
L’agenzia Gartner ha recentemente pronosticato che nel 2012 i servizi legati alla localizzazione dell’utente saranno secondi solo a quelli di money transfer passando dagli attuali 96milioni a ben 526.

La navigazione è solo una fetta dei servizi location-based, al momento una delle più significative in termini economici, comunque  già soggetta a cannibalizzazione.
Aziende come TomTom si sono viste costrette a lanciarsi in applicazioni per la telefonia mobile perchè resesi conto che all’oggetto GSP standalone (anche piuttosto costoso) così come lo avevano concepito loro, il mondo iniziava a preferire un telefono tutto fare, magari meno preciso ma complessivamente più economico.

In una seconda ricerca, gli analisti della Forrester, prevedono che la Navigazione GPS su Smartphone dominerà il mercato entro il 2013.

E così Apple fa un’altra vittima, dopo aver rivoltato il mondo della telefonia, ora tocca alla navigazione. Chi sarà il prossimo?

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