Backup corrotti online, utenti Palm Pre perdono tutti i dati

Palm Pre

A volte il fatto di dover obbligatoriamente aggiornare il sistema operativo attraverso iTunes e non con un download diretto su iPhone ha i suoi vantaggi, dato che rende possibile effettuare un backup dei dati, fisicamente presente sul nostro PC, prima di installare senza troppe paure la versione successiva del software; altri dispositivi invece, nel nostro caso specifico il Palm Pre, permettono di fare questo salvataggio (chiamato Profilo) solo online, sui server cloud di Palm: un po’ come MobileMe ad eccezione che per gli utenti Pre questo è l‘unico modo disponibile per proteggere i propri dati da un’eventuale cancellazione accidentale (a parte hack oppure software di terze parti).

Ma cosa succede se questi server incontrano problemi?

Apple e Live Nation: i concerti sono su iTunes

iTunes Live Nation

Il promoter di concerti “Live Nation” ha annunciato oggi di aver firmato un contratto con Apple per la distribuzione dei propri concerti da iTunes. Il focus dell’accordo riguarda sia contenuti audio che video di eventi live che verrano distribuiti attraverso l’iTunes Store di Apple.

Palm aggiorna Pre e sparisce il sync con iTunes

iTunes e Palm Pre

Che Palm abbia rinunciato definitivamente a voler sincronizzare il suo telefono con iTunes? Nell’ultimo aggiornamento presentato sul proprio blog la settimana scorsa, webOS versione 1.3.1 dal peso di 126mb, è stato riscontrato che è stata tolta la sincronizzazione con il software Apple.

Le due società ultimamente hanno giocato un po’ al gatto e al topo: prima della presentazione di Pre Jon Rubinstein svelò che il dispositivo si sarebbe potuto interfacciare con iTunes e, per poterlo “ingannare”, si sarebbe fatto riconoscere come un iPod abilitando così anche la sincronizzazione dei dati al suo interno.

Android Market: iTunes cercasi

GoogleTunes

Leggo con molto interesse e poca gioia (a breve affiancherò al mio iPhone un dispositivo Android) quanto scritto da Jason Kincaid su Techcrunch in un articolo in cui evidenzia l’importanza per l’Android Market di disporre al più presto di un “GoogleTunes” per poter continuare a competere con iPhone.

Sulla piattaforma Android la scelta delle applicazioni e tutte le transazioni passano obbligatoriamente per l’applicazione nativa del telefono. Esperienza che, assicura Jason, può risultare molto fastidiosa soprattutto se si considera che fino a prima di Settembre, ovvero quando Android Market è stato aggiornato, lo store non offriva neanche degli screenshot che consentissero una preview dell’applicazione.

Anche il sito ufficiale di Android Market è poco fruibile e contiene un numero minimo di applicazioni, prese fra le migliori disponibili, sia free che a pagamento.  Non è presente una lista completa o un motore di ricerca che consenta di trovare con facilità l’app desiderata. Il tutto in un look and feel di profilo medio-basso.