Al bando da App Store le applicazioni che integrano Flattr

Spread the love

L’applicazione Instacast, un’app creata per la gestione dei podcast creata da Vemedio, agli inizi di maggio è stata rimossa da App Store in quanto integrava il sistema di donazioni spontanee di Flattr attraverso gli acquisti In-App. Una mossa non gradita ad Apple che, non guadagnandoci nulla, ha rimosso l’applicazaione dallo Store.Flattr, per chi non lo conoscesse, è un sistema di donazioni spontanee che gli utenti possono fare ai proprietari di un sito, agli autori di una canzone o di una fotografia, ai registi di un video ecc.., insomma un modo per gratificare chi condivide i propri lavori sul web. I creatori di Instacast avevano inserito nell’applicazione il pulsante per effettuare donazioni ai proprietari dei podcast, ma nel mondo capitalistico la spontaneità, se non fa guadagnare più  persone, non funziona.

Infatti Apple ha deciso di rimuovere l’applicazione in quanto, secondo il regolamento dell’App Store, le donazioni non sono sottoposte ad una commissione del 30% ma devono avvenire tramite Safari (o un altro browser chiaramente) o via SMS, e non tramite iTunes. L’azienda Vemedio ha provato a ribattere, ma non c’è stato modo di convincere Apple a rivedere la sua posizione. Così l’applicazione è stata riprogrammata senza Flattr ed ora è nuovamente disponibile su App Store dove, tra le note della nuova versione, si legge la triste sentenza Integration with Flattr has been removed.

Lascia un commento