Gli smartwatch vi potrebbero leggere il codice pin del bancomat?

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An attendee demonstrates the Apple Watch after a product announcement at Flint Center in Cupertino, California, U.S., on Tuesday, Sept. 9, 2014. Apple Inc. unveiled redesigned iPhones with bigger screens, overhauling its top-selling product in an event that gives the clearest sign yet of the company's product direction under Chief Executive Officer Tim Cook. Photographer: David Paul Morris/Bloomberg
An attendee demonstrates the Apple Watch after a product announcement at Flint Center in Cupertino, California, U.S., on Tuesday, Sept. 9, 2014. Apple Inc. unveiled redesigned iPhones with bigger screens, overhauling its top-selling product in an event that gives the clearest sign yet of the company’s product direction under Chief Executive Officer Tim Cook. Photographer: David Paul Morris/Bloomberg

Gli smartwatch vi potrebbero leggere il codice pin del bancomat? Secondo una recentissima ricerca svolta dalla Binghamton University sembra proprio di sì. Pare che ogni tipo di tecnologia indossabile abbia questa controindicazione, ovvero che riescano a captare il pin dal proprio bancomat.

Stando a quanto emerso dalla ricerca, il rischio deriverebbe essenzialmente dalla presenza di sensori di movimenti che sono integrati praticamente in ogni smartwatch o anche nei classici bracciali che vengono utilizzati da chi fa attività fisica all’aperto.

Si tratterebbe di sensori così sofisticati che riuscirebbero addirittura a registrare e tracciare i movimenti che compie la mano: in questo senso, i potenziali ladri sarebbero in grado di riprodurre il gesto di comporre il codice pin.

Sarebbe questa, di conseguenza, la possibilità per gli hacker di rubare decine e decine di codici per accedere ad altrettanti conti corrente.

La ricerca si è fondata su un algoritmo informatico che è riuscito ad individuare le password per i vari sistemi che sfruttano i PIN e la percentuale di successo è molto alta (pari all’80%).

I potenziali hacker avrebbero due modalità d’azione davanti a loro: mandare un’esca come un malware per accedere nello smartwatch, oppure infiltrarsi in una comunicazione bluetooth tra quest’ultimo e lo smartphone.

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