Fine della causa di AT&T contro Verizon

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Causa AT&T

A quanto pare è tutto finito: dato che AT&T non è riuscita a far togliere dalla programmazione gli spot “There’s a Map For That” di Verizon, ora ha deciso di rinunciare alla causa.

Entrambe le società hanno firmato un documento per porre fine alla diatriba, ponendo così la parola fine a questo scontro a suon di pubblicità, che stava risultando decisamente noioso, per arrivare a decidere “chi sia meglio di chi”; in questo modo, però, l’operatore telefonico AT&T subisce un brutto colpo ammettendo, implicitamente, che ciò che viene mostrato da Verizon non è poi così fuorviante.

Ma riassumiamo la storia per chi si fosse perso i vari capitoli.

La prima a cominciare è Verizon con le campagne pubblicitarie “There’s a Map For That” (parafrasando quella Apple “There’s an App For That”), cui AT&T non mette troppo tempo a rispondere citando in giudizio il carrier avversario e chiedendo la cancellazione della suddetta dai palinsesti.
La società di New York ribadisce affondando il coltello nella piaga affermando che è ovvio abbia subito la causa solo perchè “la verità fa male”.

Negata la richiesta una prima volta, all’azienda texana decisero di controbattere producendo una serie di spot con protagonista l’attore Luke Wilson trattando argomenti come la copertura (totale, non solo 3G) di AT&T, la possibilità di navigare e parlare contemporaneamente e altri motivi per cui è preferibile sottoscrivere un contratto con loro.

Fino ad arrivare ad oggi e all’archiviazione del caso: dopo essere stata decretata la peggiore compagnia telefonica, un’altra notizia negativa per AT&T.

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